Write Your Legacy ✍️
The Parker Jotter XL Ballpoint Pen combines a larger, comfortable design with a sleek Richmond Matte Black finish and advanced Quinkflow ink technology, ensuring a smooth and consistent writing experience. Packaged in a stylish gift box, it's the perfect accessory for professionals who appreciate both form and function.
Manufacturer | Newell Rubbermaid Office |
Brand | Parker |
Item Weight | 2.69 ounces |
Product Dimensions | 6.69 x 2.28 x 1.1 inches |
Item model number | 2068358 |
Is Discontinued By Manufacturer | No |
Color | Richmond matte black |
Closure | Retractable |
Grip Type | Knurled |
Pencil Lead Degree (Hardness) | HB |
Material Type | Stainless Steel |
Number of Items | 1 |
Size | 1 Count (Pack of 1) |
Point Type | Fine |
Line Size | 0_5mm_to_0_7mm |
Ink Color | Black |
Manufacturer Part Number | 2068358 |
D**S
É um produto razoável
É um modelo mais barato, mas ainda assim tem o charme e qualidade Parker.
D**E
A longer and larger version of the regular jotter.
You're getting everything you would from the regular jotter but in a larger version. It's a very nice-looking and fair-priced pen that would perfectly make for a small gift. One issue I have is that the internal of the pen is made of plastic, which makes it feel somewhat cheap if you unscrew the top, but otherwise a great and reliable pen.
F**�
🖊Se viene commercializzata dal 1954, ci sarà un motivo😉; anche in formato “XL” non è niente male👌
1️⃣ PERCHÉ L’HO SCELTA?🤷🏽♂️Mi sono orientato verso una penna a scatto per una serie di motivi. Innanzitutto, perché spesso mi trovo nella necessità di dover prendere immediatamente degli appunti e, non avendo la mano debole libera, sono costretto ad afferrare il cappuccio con i denti per rimuoverlo, in dispregio delle più elementari regole igieniche. Ho considerato, inoltre, che, con questa soluzione avrei: evitato di perdere il cappuccio in continuazione; eliminato il rischio che si tolga accidentalmente, permettendo alla punta di macchiare tutto ciò con cui entra in contatto; scongiurato il pericolo di inghiottimento da parte dei bambini che sovente s’impossessano della mia penna.Per non sbagliare e ritrovarmi a distanza di qualche giorno dall’acquisto con le mani imbrattate d’inchiostro o con il meccanismo a scatto mal funzionante, ho scelto un modello ampiamente collaudato: la “Jotter”, che è commercializzata sin dal 1954 da PARKER, ovvero un’azienda statunitense, che è tra i principali produttori di penne a livello mondiale, la quale, ormai da diversi anni, è controllata dal colosso americano NEWELL BRANDS, che spazia in diversi settori commerciali, tra cui, appunto, quello della scrittura (al suo ampio portafoglio appartengono marchi noti, come Waterman, Paper Mate e Rotring, solo per citarne alcuni).La Jotter è una vera e propria icona della penna a sfera (anche se, ad onor del vero, esistono pure le versioni stilografica e rollerball), seconda per diffusione solo alla più economica BIC “Cristal Original”. Viene distribuita in una miriade di varianti, diverse non solo per colore e rifiniture, ma anche per materiali costitutivi e dimensioni. La versione “XL”, di cui ci occupiamo in questa sede, ha iniziato ad esser commercializzata in Italia a novembre del 2018. La sua peculiarità, come facilmente si può arguire dal nome, è rappresentata dalle maggiori dimensioni rispetto alla normale Jotter, la c.d. “Originals”. A differenza di quest’ultima, che attualmente viene commercializzata in oltre 50 colorazioni, la “XL” è disponibile in 8 varianti, delle quali 4 bicolore e 4 monocromatiche. La mia scelta si è orientata tra le prime, le quali vengono identificate da nomi che richiamano punti panoramici di Londra. Abbiamo in particolare: la Richmond Matte Black; la Greenwich Matte Green; l’Alexandra Matt Grey; la Primrose Matte Blue. Io ho acquistato le ultime due, ossia la grigia opaca e la blu opaca, rispettivamente contraddistinte dai codici identificativi (SKU) 2068359 e 2068360.La singola penna viene recapitata in una scatola telescopica di cartoncino nero e avorio, munita di logo dorato (per l’esattezza, è la “Parker Entry Line Gift box”, contraddistinta dal codice articolo 2102171), la quale ben si presta ad assumere le vesti di confezione regalo, anche perché, come si evince dalle foto che ho allegato, è, a sua volta, contenuta in una “controscatola” bianca, che la impreziosisce ulteriormente.Un tipo di packaging, che brilla anche per efficienza, in quanto scherma validamente i vari agenti esterni che possono intervenire in fase di stoccaggio e di trasporto; in particolare, la polvere, l’umidità e la muffa, delle quali, in effetti, non ho trovato traccia nel rimuovere l’imballaggio. Un genere di imballaggio che rivela, inoltre, una marcata attenzione alla sostenibilità ambientale da parte del produttore, il quale, come si può notare, impiega solo materiali riutilizzabili e/o riciclabili.L’etichettatura, seppur di livello essenziale, contiene tutte le informazioni occorrenti al consumatore per addivenire a un acquisto oculato. Abbiamo, in particolare, una piccola targhetta autoadesiva, sulla quale sono riportate le caratteristiche principali della penna e del refill che la equipaggia. Qui apprendiamo, ad esempio, che sia l’una che l’altro vengono prodotti in Francia (come, del resto, emerge anche dalle marcature impresse sia sulla parte posteriore del “cappuccio” della penna, sia sulla cartuccia).2️⃣ LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI⛏Entrambe le penne recapitatemi, sia sotto l’aspetto strutturale che funzionale, rispondono fedelmente ai contenuti testuali e fotografici delle pagina promozionale di Amazon, motivo per il quale evito di descriverle in maniera troppo approfondita; viceversa, rischierei seriamente di risultare tedioso e/o soporifero. Reputo più opportuno soffermarmi su alcuni dei loro tratti salienti, riportando, per lo più, le impressioni maturate in queste settimane di utilizzo, nella speranza che possano aiutare il potenziale acquirente a comprendere se questo tipo di penna sia o meno congeniale alle sue aspettative.La Jotter “XL” è stata lanciata sul mercato nel 2018 per soddisfare la richiesta di coloro che ritenevano troppo piccola e leggera la Jotter tradizionale, la quale è lunga 128,2 mm (con la punta retratta), ha un diametro massimo (sùbito sotto la clip, nel punto di congiunzione delle due componenti principali) di 9,5 mm e pesa 11 g con il refill inserito. Parker ha, quindi, deciso di commercializzare una penna a scatto, che conservasse le fattezze di quel modello tradizionale ampiamente collaudato, ma che se ne discostasse per le dimensioni. La Jotter “XL”, infatti, benché sia equipaggiata col medesimo refill “G2” della Jotter tradizionale è più lunga e più spessa del 7% (misurandola, ho riscontrato una lunghezza di 138,1 mm e uno spessore di 10,4 mm), e pesa circa 21 g, non solo per le sue maggiori dimensioni, ma anche perché è realizzata completamente in acciaio inossidabile (la parte inferiore della penna non è in plastica). Ritengo opportuno ribadire che i dati numerici poc’anzi riportati sono il frutto di misurazioni effettuate da me e differiscono leggermente da quelli indicati dal produttore, secondo il quale la normale Jotter misurerebbe 12,8 x 1 cm e pesa 11 o 14 g, a seconda che si tratti della “Originals” o della “Core” (ossia la versione di dimensioni ordinarie, ma interamente metallica), mentre la “Jotter XL” misurerebbe 13,8 x 1,1 cm e pesa 19 g.Il “cappuccio” (ossia la parte superiore della penna, contenente il meccanismo a scatto) della Jotter “XL” è in acciaio inossidabile e presenta una finitura spazzolata. Dello stesso metallo, che, com’è ben noto, gode di una pregevole resistenza meccanica e alla corrosione, è anche il pulsante di attivazione, il quale, però, superficialmente è opaco. Quest’ultimo ha l’estremità piatta, arrotondata e liscia, a differenza delle Jotter di qualche anno fa, dove, invece, era concava e recava il logo della Parker (la variazione è avvenuta nel 2011, anno in cui la produzione della Jotter si è spostata dall’Inghilterra alla Francia; però, sui modelli prodotti fino al 1973, periodo in cui la fabbricazione avveniva negli USA, il pulsante era molto simile a quello attuale, ossia arrotondato, senza concavità e senza logo). Sempre di acciaio inossidabile, ma con finitura lucida, è fatta anche la clip integrata nel cappuccio, la quale ha l’iconica forma “a freccia”. Quest’accessorio, piuttosto robusto e abbastanza lungo, è molto comodo, in quanto consente di fissare la biro ad un taccuino o alla tasca di un indumento o di una borsa, in modo da averla continuamente a portata di mano e con la punta in giù. Un elemento, quindi, che concorre a rendere la Jotter “XL” una penna per tutti i giorni, da portare sempre al séguito, in quanto resistente e facilmente trasportabile (la c.d. “EDC”, ossia “every day carry”).Il “fusto”, ovvero la parte inferiore della penna, non è in ABS come nella Jotter “Originals”, bensì in acciaio inossidabile ricoperto da vernice opaca antigraffio (grigia in una penna e carta da zucchero nell’altra), la quale garantisce una valida aderenza, che è strumentale ad un’ottima presa, ma non agevola l’insorgere del “callo dello scrittore”. La circostanza che sia realizzato interamente in metallo (ad eccezione della filettatura, come vedremo tra breve) giustifica il fatto che alla sua estremità inferiore non ci sia il c.d. “anello di rinforzo”, che è, invece, presente sulla Jotter “Originals”, per evitare che il puntale del fusto di plastica si possa rompere per effetto di urti o dell’eccessiva pressione trasversale in fase di scrittura. All’estremità superiore del fusto metallico della Jotter “XL” è “incollata” una filettatura polimerica, che ne permette l’avvitamento nel cappuccio, il quale, nella sua zona inferiore, internamente, è munito di una filettatura, anch’essa in plastica (fino al 1980 era, invece, in ottone). In merito alla filettatura, è opportuno sottolineare che mentre quella del cappuccio è in plastica su tutti i modelli, quella del fusto è in plastica sulla “Originals” e sulla “XL” (nonostante quest’ultima abbia il fusto in acciaio inossidabile), mentre sulla “Core” è in metallo come il fusto.3️⃣ IL REFILL✒Entrambe le penne che ho ricevuto sono equipaggiate con cartuccia di ricarica di tipo “G2”, avente punta media a sfera da 1,0 mm, con inchiostro “tradizionale” di colore blu (il numero di riferimento del produttore è “1950371”). Al suo posto si può installare:● il refill a sfera di tipo “G2” con punta media da 1,0 mm e inchiostro “tradizionale” di colore nero (il numero di riferimento del produttore è “1950369”);● il refill di tipo “G2” con punta media da 0,7 mm e inchiostro gel (i codici di riferimento sono “1950346” per quello blu e “1950344” per quello nero);● il refill a sfera di tipo “G2” con punta fine da 0,8 mm e inchiostro “tradizionale” (i codici di riferimento sono “1950368” per quello blu e “1950367” per quello nero)● il refill di tipo “G2” con punta fine da 0,5 mm e inchiostro gel (i codici di riferimento sono “2020761” per quello blu e “2020762” per quello nero).4️⃣ LE DOTI TECNICHE🖊La penna, a prescindere che la si equipaggi con cartuccia a sfera o gel, risulta sufficientemente leggera e ben bilanciata. Il suo corpo ha un profilo alquanto ergonomico, che è all’origine di un’apprezzabile impugnatura, alla base della quale vi è anche quell’ottima aderenza assicurata dalla vernice del fusto, già precedentemente celebrata. Questo rivestimento, oltre a garantire un valido grip a prova di mani sudate, gode di un efficace isolamento termico, palesato dall’insensibilità alla temperatura ambientale (durante le stagioni fredde non diventa gelato, quando la penna è alloggiata negli slot anteriori dello zaino😉). La confortevolezza di questa biro si apprezza soprattutto in caso di utilizzo prolungato: le dita non diventano doloranti e non si forma il c.d. “callo dello scrittore”.Il meccanismo a scatto della Jotter “XL”, caratterizzato dall’inconfondibile “clic” che contraddistingue anche la sua sorella minore, si aziona in maniera estremamente intuitiva, agendo sul pulsante superiore, il quale, di forma troncoconica, ha una sezione frontale di 5,3 mm (come la Jotter “normale”), che garantisce una buona base di appoggio al polpastrello del pollice, sebbene manchi quella conca, di cui abbiamo parlato sopra. La sua attivazione esige quel minimo di forza necessario a scongiurare quelle fuoriuscite accidentali della punta, che possono comprometterne l’integrità o cagionare macchie sugli indumenti. Nel corso della sperimentazione il congegno non ha dato luogo ad alcun problema di funzionamento, palesando, quindi, buone doti di affidabilità. Il suo azionamento risulta nettamente percettibile sia al tatto che all’udito. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, va sottolineato che il “click” piuttosto intenso che il meccanismo produce, soprattutto se ripetuto più volte senza motivo, può risultare poco congeniale a contesti che esigono la massima concentrazione, quali possono essere una biblioteca, un’aula d’esame o un particolare ambiente lavorativo.Ho usato prevalentemente i refill “a sfera”, i quali, accuratamente sigillati (non ho registrato perdite d’inchiostro), sono certificati “ISO 12757-2:1998”, quindi conformi agli standard relativi alla gestione e all’archiviazione di documenti per lunghi periodi di tempo. L’inchiostro utilizzato, il c.d. “QUINKflow”, al contrario di quanto riscontrato con altri brand, non è particolarmente denso. Risulta molto più scorrevole di quello normalmente impiegato per le biro BIC. Per scrivere non è, quindi, necessario esercitare sul foglio una significativa pressione, salvo che la temperatura esterna sia molto bassa. Il tratto risulta abbastanza morbido e fluente, seppur non come quello delle cartucce gel in dotazione. Il peculiare tipo di inchiostro e il peso contenuto della penna permettono di vergare piuttosto velocemente, senza che la mano si affatichi. Un notevole contributo in tal senso viene fornito dal sistema ammortizzante della punta, la quale, grazie ad esso, non solo assorbe gli urti, ma si adatta anche al tipo di pressione esercitata da colui che scrive, garantendo sempre un tratto continuo ed uniforme con la massima comodità.Il tempo di asciugatura dell’inchiostro “QUINKflow” è estremamente contenuto, nettamente inferiore a quello dell’inchiostro “QUINKgel”; raramente ho registrato macchie, sbavature o accumuli di pigmento in punta, riscontrati, invece, con la cartuccia gel. La leggera viscosità, che comunque caratterizza l’inchiostro del refill a sfera, lo rende meno incline a seccarsi, per cui la penna potenzialmente risulta più duratura e, anche nel caso in cui ci si dimentichi di ritrarre la punta, non diviene inservibile.Quest’ultima, di forma conica, è realizzata in acciaio ed ha una sfera in resistente carburo di tungsteno; come già detto, è di medie dimensioni (1,0 mm) ed origina delle linee nette ed uniformi, larghe circa 0,3 mm (più strette di quelle generate dal refill gel, il quale, ricordiamo, ha anch’esso una punta media, che, però, è da 0,7 mm). La resa cromatica dell’inchiostro “QUINKflow” è apprezzabile: superata la fase iniziale, la tonalità, blu o nera che sia, è intensa e vivace, anche se non brillante come quella dell’inchiostro gel. Sulla scorta della mia esperienza posso dire che questo genere di inchiostro a base d’olio è realmente indelebile e resiste perfino all’acqua; conservo, infatti, dei testi scritti diversi anni fa, che sembrano non aver subito minimamente gli effetti del tempo.La sostituzione della cartuccia non richiede una particolare perizia e risulta pressoché immediata; basta separare la parte inferiore della penna da quella superiore, che, come già detto, sono avvitate l’una all’altra.5️⃣ LE CONSIDERAZIONI FINALI.🤔👨🏽💻Da persona priva di specifiche conoscenze in campo merceologico, ritengo che entrambe le penne (differenti solo per la colorazione del fusto) siano realizzate con materiali di buona qualità e tecnologicamente evoluti. Le giudico soddisfacenti sotto il profilo della funzionalità e della versatilità, le quali sono entrambe frutto, principalmente, di soluzioni progettuali indovinate e ampiamente collaudate. Reputo, inoltre, che appaghino pienamente il gusto estetico, grazie alla loro lampante ricercatezza e raffinatezza, testimoniate, prima di ogni cosa, dall’apprezzabile accuratezza della fattura e delle rifiniture.Diretta conseguenza delle argomentazioni testé dedotte è la congruità dell’attuale prezzo di 14,39 euro per il singolo esemplare nelle versioni da me scelte; un importo che, sulla scòrta di un’accurata valutazione comparativa, si rivela anche piuttosto concorrenziale, soprattutto se si tiene conto dell’affidabilità e della rete di assistenza legate al marchio che lo identifica.
A**A
A must buy
This Parker Jotter XL Ballpoint Pen is for those who love the Retro Classic style of Pens. I’m loving it.
S**K
Great pen
Love the colour and the XL size
Trustpilot
1 day ago
1 month ago